di: Ken Follett
Formato: copertina rigida
Pagine: 958 pagine
Editore: Mondadori (11 settembre 2012)
ISBN: 978-8804614920
Data di acquisto: 12 settembre 2012
Letto dal 28 luglio al 6 agosto 2016
Sinossi: Cinque famiglie legate l'una all'altra il cui destino si compie durante la metà del ventesimo secolo, in un mondo funestato dalle dittature e dalla guerra. Berlino nel 1933 è in subbuglio. L'undicenne Carla von Ulrich, figlia di Lady Maud Fitzherbert, cerca con tutte le forze di comprendere le tensioni che stanno lacerando la sua famiglia, nei giorni in cui Hitler inizia l'inesorabile ascesa al potere. In questi tempi tumultuosi fanno la loro comparsa sulla scena Ethel Leckwith, la formidabile amica di Lady Maud ed ex membro del parlamento inglese, e suo figlio Lloyd, che presto sperimenterà sulla propria pelle la brutalità nazista. Lloyd entra in contatto con un gruppo di tedeschi decisi a opporsi a Hitler, ma avranno davvero il coraggio di tradire il loro paese? A Berlino Carla s'innamora perdutamente di Werner Franck, erede di una ricca famiglia, anche lui con un suo segreto. Ma il destino lì metterà a dura prova, così come le vite e le speranze di tanti altri verranno annientate dalla più grande e crudele guerra nella storia dell'umanità, che si scatenerà con violenza da Londra a Berlino, dalla Spagna a Mosca, da Pearl Harbor a Hiroshima, dalle residenze private alla polvere e al sangue delle battaglie che hanno segnato l'intero secolo. L'inverno del mondo, secondo romanzo della trilogia The Century, prende le mosse da dove si era chiuso il primo libro, ritrovando i personaggi de La caduta dei giganti, ma soprattutto i loro figli.
La mia recensione: Per questo secondo volume della trilogia del secolo confermo, e quasi quasi copio/incollo, la mia recensione relativa al primo. Ken Follett è davvero magnifico per come riesce ad intrecciare la storia vera con quella inventata e, di conseguenza, a farle andare di pari passo senza mai uscire fuori tema e senza mai cadere in un qualche errore storico (come mi è successo di leggere in altri libri di altri scrittori). Altro pregio dell'autore è che, nonostante le quasi 1000 del romanzo, non mi ha mai stancato o annoiato... e questo grazie ai ripetuti cambi di scena tra Usa, Inghilterra, Germania, Francia e Russia e all'azione sempre frenetica che ti tiene incollato alle sue pagine.
Della trama, in un certo senso, c'è poco da dire: L'inverno del mondo comincia nel punto esatto in cui finisce La caduta dei giganti; quindi, si parte dal 1933 (con il Nazismo che prende il potere in Germania), si attraversano tutte le fasi della Seconda Guerra Mondiale e si finisce con il 1949 (creazione della Nato, divisione in due della Germania e primi sintomi della Guerra fredda). Il tutto, come già successo nel primo volume, visto attraverso gli occhi dei tanti personaggi (con molti di loro che abbiamo già incontrato nel precedente romanzo) di cui è infarcito il libro stesso.
Come avete certamente capito, in questo romanzo si affrontano gli orrori del Nazismo e del Comunismo; anche se, fortunatamente, in tutta l'opera aleggia un barlume di speranza in un futuro radioso, un mondo migliore e, soprattutto, una umanità... più umana!
A mio modesto parere, gli unici nei del libro sono stati il non approfondimento della situazione italiana (l'Italia e Mussolini sono completamente assenti) e i pochissimi riferimenti ai campi di concentramento e di sterminio (Auschwitz è citato solo verso la fine).
Voto:
----------
Le parti che ho sottolineato:
- "Noi donne dobbiamo mettere in campo tutte le armi di cui disponiamo".
- Una decina di Camicie Brune stava marciando in mezzo alla strada e gridava slogan: "A morte gli ebrei! All'inferno gli ebrei!". Carla non capiva perché ce l'avessero tanto con gli ebrei, che sembravano uguali a chiunque altro, a parte la loro religione.
- I tedeschi non avevano il tempo di far crescere la fede nella democrazia. [...] Il Reichstag era sovrano solo da quattordici anni; avevano perso la guerra, assistito al crollo del valore della loro moneta e sofferto la disoccupazione di massa: il diritto di voto sembrava loro una protezione inadeguata.
- Un paese è in primo luogo la gente che ci abita.
- Ogni speranza che il fascismo fosse un'aberrazione temporanea era ormai svanita.
- I lavoratori di ogni categoria dovevano unirsi nei sindacati e nel Partito Laburista per costruire una società più giusta passo dopo passo e democraticamente, non attraverso sovvertimenti violenti.
- Alimentavano le proprie speranze attraverso la chiesa non conformista e gli ideali di sinistra; nei tempi buoni gli univa la generosità, in quelli duri la solidarietà.
- Churchill propugnerebbe il riarmo anche in paradiso, quando il lupo dimorerà con l'agnello.
- "Cosa sta succedendo alla razza umana?".
- I nazisti erano noiosi con la loro ipocrisia ed il loro trionfalismo. Erano come i giocatori di una squadra di calcio che festeggiano dopo aver vinto una partita, si ubriacano, diventano milesti e si rifiutano di tornare a casa.
- In politica capisci che stai vincendo quando gli avversari ti rubano le idee.
- "Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore". Carla non credeva in Dio (nessun essere superiore degno di quel nome avrebbe mai permesso i campi di sterminio nazisti), ma trovò comunque conforto nella citazione, che insisteva sulla necessità di accettare tutto nella vita, compresi i dolori della nascita e la sofferenza della morte.
- Negare la verità su se stessi significa perdere l'anima.
Nessun commento:
Posta un commento