di: Umberto Eco
Formato: Kindle
Dimensioni file: 1316 KB
Pagine: 473
Editore: Bompiani (2 novembre 2010)
ASIN: B00671HX9M
Data di acquisto: 9 agosto 2016
Letto dall'11 al 18 agosto 2016
Sinossi: Nell'estate del 1643 un giovane piemontese naufraga, nei mari del sud, su di una nave deserta. Di fronte a lui un'Isola che non può raggiungere. Intorno a lui un ambiente apparentemente accogliente. Solo, su un mare sconosciuto, Roberto de la Grive vede per la prima volta in vita sua cieli, acque, uccelli, piante, pesci e coralli che non sa come nominare. Scrive lettere d'amore, attraverso le quali si indovina la sua storia: una lenta e traumatica iniziazione al mondo secentesco della nuova scienza, della ragion di stato, di un cosmo in cui la terra non è più al centro dell'universo. Roberto vive la sua vicenda tutta giocata sulla memoria e sull'attesa di approdare a un'Isola che non è lontana solo nello spazio, ma anche nel tempo.
La mia recensione: Sì, bel libro... ma di una pesantezza unica! A volte sembrava di sfogliare un trattato di filosofia; ma visti il nome e la professione dell'autore, c'era da aspettarselo. Nell'Isola del giorno prima affrontiamo la storia dell'ingenuo Roberto Pozzo Di San Patrizio De La Grive che, nell'estate del 1643, prima si trova ad affrontare varie vicissitudini e peripezie (compresa una guerra... in cui, molto probabilmente, lui non uccide e non ferisce nessuno) e, a seguire, naufraga e trova rifugio su una nave deserta... a pochissima distanza da un'isola. Isola, situata proprio sul 180° meridiano (quello del cambio di data), che dovrebbe rappresentare la sua salvezza... se non fosse che Roberto non sa nuotare e non ha nessuna intenzione di imparare! Quindi, il nostro eroe (si fa per dire) si ritrova a passare le giornate a bordo della nave deserta (ma dotata di ogni confort e acqua e cibo in abbondanza), inventando storie sulla sua presunta amata e dando la colpa di tutte le sue sventure ad un immaginario fratello cattivo (che lui chiama Ferrante). E tra un racconto e l'altro, Roberto trova anche il tempo di ragionare su questioni teologiche, filosofiche e astronomiche.
Comunque, la parte peggiore del libro è quella finale (gli ultimissimi capitoli), in cui non si capisce se quel sempliciotto di Roberto riesca o meno ad approdare finalmente sull'isola tanto agognata. Come rovinare un romanzo che, nonostante le tante pappardelle presenti, almeno si presentava leggibile...!
Voto:
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Le parti che ho sottolineato:
- "Sono, credo a memoria d'uomo, l'unico essere della nostra specie ad aver fatto naufragio su di una nave deserta".
- Sin dalla sera prima l'aria si era come ammalata di catarro, e pareva che l'occhio del cielo, pregno di lacrime, già non riusciva più a sostenerla vista dalla distesa delle onde. Il pennello della natura aveva ormai scolorito la linea dell'orizzonte e abbozzava lontananze di provincie indistinte.
- [...] Tra le forze più forti vi è la simpatia universale, che governa le azioni a distanza.
- "Imparate: teorema primo, che un bravo comandante vince una battaglia usando bene le spie; teorema secondo, che una spia, poiché è un traditore, non ci mette nulla a tradire chi paga affinché tradisca i suoi".
- In un assedio non c'è altro da fare: disturbare gli altri, e aspettare.
- "Buoni sì, ma se uno ti viene incontro per ammazzarti è lui che ha torto".
- Essere di buon sangue e avere finalmente una spada al fianco significava per lui diventare un paladino che buttava la vita per una parola del re, o per la salvezza di una dama.
- "[...] la prima qualità di un onest'uomo è il disprezzo della religione, che ci vuole timorosi della cosa più naturale del mondo, che è la morte, odiatori dell'unica cosa bella che il destino ci ha dato, che è la vita, e aspiranti a un cielo dove di eterna beatitudine vivono solo i pianeti, che non godono né di premi né di condanne, ma del loro moto eterno, nelle braccia del vuoto".
- Forte è un re che tutto distrugge, più forte una donna che tutto ottiene, ma più forte ancora è il vino che affoga la ragione.
- Come potete chiamare soccorrevole una divinità che vuole la nostra infelicità eterna solo per calmare la sua collera di un istante? Noi dobbiamo perdonare al nostro prossimo e lui no? E dovremmo amare un essere così crudele?
- Alla perdita di un padre è inutile abituarsi, perché non accadrà una seconda volta: tanto vale lasciare la ferita aperts.
-Il compito di un romanzo è di insegnare dilettando, e quel che insegna è riconoscere le insidie del mondo.
- "Il romanzo [...] deve sempre aver per fondamento un equivoco, di persona, azione o luogo o tempo o circostanza, e da questi equivoci fondamentali debbono nascere equivoci episodici, avviluppanti, perizie, e finalmente inaspettate e piacevoli agnizioni.
- [...] si può spendere una vita non per combattere un gigante ma per nominare in troppi modi un nano.
- Un silenzio prudente e cauto è la teca della saggezza.
- "Si simula quello che non è, si dissimula quello che è. Se voi vi vantate di ciò che non avete fatto, siete un simulatore. Ma se voi evitate, senza farlo notare, di palesare appieno quel che avete fatto, allora dissimulate. E' virtù sovrana la virtù di dissimulare la virtù".
- L'amore prospera nell'attesa. L'Attesa va camminando per gli spaziosi campi del Tempo verso l'Occasione.
- "Provate a pensare che le stelle siano dei mondi con altri animali minori, e che gli animali minori servano reciprocamente di mondo ad altri popoli - e allora non troverete contraddittorio pensare che anche noi, e i cavalli, e gli elefanti siamo mondi per le pulci e i pidocchi che ci abitano. Essi non ci percepiscono, per la nostra grandezza, e così noi non percepiamo mondi più grandi, per la nostra piccolezza. Forse c'è ora un popolo di pidocchi che prende il vostro corpo per un mondo, e quando uno di loro vi ha percorso dalla fronte alla nuca, i suoi compagni dicono di lui che ha osato giungere ai confini della terra cognita".
- Due cuori amanti che si guardano dicono più cose che non direbbero in un giorno tutte le lingue di questo universo.
- L'amore rivela un accordo tra due creature che già era disegnato sin dal principio dei tempi, così come il Destino aveva da sempre deciso che Piramo e Tisbe fossero uniti in un sol gelso.
- "[...] lo spettacolo giocondissimo se per un Cristallo del Petto potessero trasparire i moti del Cuore come negli Horiuoli!".
- "Perché così è fatta la natura, a umiliazione della nostra pochezza: ci sono idee che sulla carta paiono perfette e poi alla prova dell'esperienza si rivelano imperfette, e nessuno sa per quale ragione".
- Con matematica, anzi, cosmografica e astronomica certezza il suo povero amico era perduto.
- Gli amanti amano più i loro mali che i loro beni.
- [...] l'assenza è all'amore come il vento al fuoco: spegne il piccolo, fa avvampare il grande.
- [...] un romanziere ricorre a ogni artificio purché il lettore non solo goda a immaginare quel che non è accaduto, ma a un certo punto dimentichi che sta leggendo e creda che tutto sia realmente accaduto.
- Il romanzo è fratello carnale della Storia.
- Chi non scopre subito le proprie cartelascia gli altri in sospeso; in tal modo ci si circonda di mistero, e quello stesso arcano provoca l'altrui rispetto.
- [...] ferocemente deciso a sopravvivere, anche a costo (si diceva) di morire.
- E' facile ammazzare a volo l'uccello che va dritto, non quello che devia continuamente.
- Ma chi mi dice (diceva) che Dio tenda al limite, se l'esperienza mi rivela di continuo altri e nuovi mondi, vuoi in alto che in basso? Potrebbe allora essere che non Dio, ma il mondo sia eterno e infinito e sempre sia stato e sempre così sia, in un infinito ricomporsi dei suoi atomi infiniti in un vuoto infinito, secondo alcune leggi che ancora ignoro, per imprevedibili ma regolati scarti degli atomi, che altrimenti andrebbero all'impazzata. E allora il mondo sarebbe Dio. Dio nascerebbe dall'eternità come universo senza lidi, e io sarei sottoposto alla sua legge, senza sapere quale sia.
- Ciascuno di noi è quello che le sue storie hanno creato.
- Possiamo disinteressarci dell'Eternità che ci seguirà, ma non possiamo sottrarci all'angosciosa domanda su quale eternità ci abbia preceduto: l'eternità della materia o l'eternità di Dio?
- Forte è un re che tutto distrugge, più forte una donna che tutto ottiene, ma più forte ancora è il vino che affoga la ragione.
- Come potete chiamare soccorrevole una divinità che vuole la nostra infelicità eterna solo per calmare la sua collera di un istante? Noi dobbiamo perdonare al nostro prossimo e lui no? E dovremmo amare un essere così crudele?
- Alla perdita di un padre è inutile abituarsi, perché non accadrà una seconda volta: tanto vale lasciare la ferita aperts.
-Il compito di un romanzo è di insegnare dilettando, e quel che insegna è riconoscere le insidie del mondo.
- "Il romanzo [...] deve sempre aver per fondamento un equivoco, di persona, azione o luogo o tempo o circostanza, e da questi equivoci fondamentali debbono nascere equivoci episodici, avviluppanti, perizie, e finalmente inaspettate e piacevoli agnizioni.
- [...] si può spendere una vita non per combattere un gigante ma per nominare in troppi modi un nano.
- Un silenzio prudente e cauto è la teca della saggezza.
- "Si simula quello che non è, si dissimula quello che è. Se voi vi vantate di ciò che non avete fatto, siete un simulatore. Ma se voi evitate, senza farlo notare, di palesare appieno quel che avete fatto, allora dissimulate. E' virtù sovrana la virtù di dissimulare la virtù".
- L'amore prospera nell'attesa. L'Attesa va camminando per gli spaziosi campi del Tempo verso l'Occasione.
- "Provate a pensare che le stelle siano dei mondi con altri animali minori, e che gli animali minori servano reciprocamente di mondo ad altri popoli - e allora non troverete contraddittorio pensare che anche noi, e i cavalli, e gli elefanti siamo mondi per le pulci e i pidocchi che ci abitano. Essi non ci percepiscono, per la nostra grandezza, e così noi non percepiamo mondi più grandi, per la nostra piccolezza. Forse c'è ora un popolo di pidocchi che prende il vostro corpo per un mondo, e quando uno di loro vi ha percorso dalla fronte alla nuca, i suoi compagni dicono di lui che ha osato giungere ai confini della terra cognita".
- Due cuori amanti che si guardano dicono più cose che non direbbero in un giorno tutte le lingue di questo universo.
- L'amore rivela un accordo tra due creature che già era disegnato sin dal principio dei tempi, così come il Destino aveva da sempre deciso che Piramo e Tisbe fossero uniti in un sol gelso.
- "[...] lo spettacolo giocondissimo se per un Cristallo del Petto potessero trasparire i moti del Cuore come negli Horiuoli!".
- "Perché così è fatta la natura, a umiliazione della nostra pochezza: ci sono idee che sulla carta paiono perfette e poi alla prova dell'esperienza si rivelano imperfette, e nessuno sa per quale ragione".
- Con matematica, anzi, cosmografica e astronomica certezza il suo povero amico era perduto.
- Gli amanti amano più i loro mali che i loro beni.
- [...] l'assenza è all'amore come il vento al fuoco: spegne il piccolo, fa avvampare il grande.
- [...] un romanziere ricorre a ogni artificio purché il lettore non solo goda a immaginare quel che non è accaduto, ma a un certo punto dimentichi che sta leggendo e creda che tutto sia realmente accaduto.
- Il romanzo è fratello carnale della Storia.
- Chi non scopre subito le proprie cartelascia gli altri in sospeso; in tal modo ci si circonda di mistero, e quello stesso arcano provoca l'altrui rispetto.
- [...] ferocemente deciso a sopravvivere, anche a costo (si diceva) di morire.
- E' facile ammazzare a volo l'uccello che va dritto, non quello che devia continuamente.
- Ma chi mi dice (diceva) che Dio tenda al limite, se l'esperienza mi rivela di continuo altri e nuovi mondi, vuoi in alto che in basso? Potrebbe allora essere che non Dio, ma il mondo sia eterno e infinito e sempre sia stato e sempre così sia, in un infinito ricomporsi dei suoi atomi infiniti in un vuoto infinito, secondo alcune leggi che ancora ignoro, per imprevedibili ma regolati scarti degli atomi, che altrimenti andrebbero all'impazzata. E allora il mondo sarebbe Dio. Dio nascerebbe dall'eternità come universo senza lidi, e io sarei sottoposto alla sua legge, senza sapere quale sia.
- Ciascuno di noi è quello che le sue storie hanno creato.
- Possiamo disinteressarci dell'Eternità che ci seguirà, ma non possiamo sottrarci all'angosciosa domanda su quale eternità ci abbia preceduto: l'eternità della materia o l'eternità di Dio?
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