Dopo aver
recensito gli inchiostri per stilografica nero, blu e rosso della tedesca
Pelikan 4001, passo ora ai miei preferiti e, di conseguenza, quelli che uso più spesso: gli inchiostri blu-nero, blu e rosso
Lamy, anche questa azienda tedesca.
Come ho più volte detto, tutte le stilografiche possono essere caricate o tramite
cartucce (e le Pelikan 4001 sono proprio tra le più diffuse) o tramite
boccetta; in questo secondo caso, la penna deve necessariamente montare un apposito
converter. Le penne che di solito uso a casa le carico proprio da boccetta; invece, le penne
Lamy e la
Kaweco Sport Classic, che sono quelle che mi porto appresso tutto il giorno, le uso con le cartucce della Lamy... solo per la Kaweco Sport Classic, avendo attacco standard, uso le cartucce vuote della Pelikan 4001 e, con l'ausilio di una siringa, le riempio con l'inchiostro Lamy blu-nero.
Quindi, vediamo un po' come si comportano gli inchiostri Lamy (nelle cartucce
Lamy T10).
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Prova di scrittura e di resistenza all'acqua
dell'inchiostro Lamy blu-nero |
Partiamo da quello che uso più di tutti: l'inchiostro
blu-nero (o blue-black, fate voi). È sempre caricato sulla mia Kaweco Sport Classic e, andando in giro, lo uso praticamente tutto il giorno sia per lavoro che per prendere appunti al volo. È un inchiostro molto fluido (non intasa o ostruisce la penna), abbastanza scorrevole ed è molto indicato per l'uso su documenti d'ufficio o per firmare gli stessi. Il nome
blu-nero dovrebbe lasciar pensare ad una colorazione
blu scura, quindi a metà strada tra il blu ed il nero... invece, a me ha sempre dato l'impressione di una colorazione tendente al
grigio scuro con, al massimo, qualche sfumatura di blu. Comunque, l'effetto (evidentissimo appena l'inchiostro resta sulla carta) non è proprio sgradevole e a me piace. Dovrebbe essere (uso il condizionale) un inchiostro non resistente all'acqua ma, sinceramente, in tutte le mie prove
idrauliche si è sempre dimostrato resistentissimo. Che dire? O sono io che son sempre stato fortunato o... boh?
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Prova di scrittura e di resistenza
all'acqua dell'inchiostro Lamy blu |
Passiamo ora al
blu (o blue). Anche questo inchiostro è fluido e scorrevole ma il suo punto forte risiede (come per il Pelikan 4001 Royal Blue) nella
brillantezza: sotto la luce diretta del sole sembra più un azzurro che un blu. Tuttavia, questa
luminosità è davvero fuori luogo in contesti ufficiali (come documenti, fatture e firme su assegni)... per cui lo uso solo per schizzi, appunti o note a margini sulle fatture. Diversamente dal blu-nero, nel blu si vede eccome la sua scarsa resistenza all'acqua... E, come potete notare, nella foto qui a sinistra, una singola goccia d'acqua ha praticamente
lavato il tratto blu. Altra nota dolente di questo inchiostro è che dopo qualche giorno che lo si è usato per scrivere, tende quasi a sbiadire...! Per carità, non è che da un giorno all'altro vi ritrovate con un foglio completamente bianco (ci mancherebbe altro) ma, con il tempo, sullo stesso foglio noterete che l'inchiostro è come schiarito. Ciò penso che sia colpa dalla sua
lavabilità (come ho detto poco fa, non ha nessuna resistenza all'acqua), e non a caso è un inchiostro che la stessa Lamy definisce
blu lavabile e lo indica per uso scolastico.
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Prova di scrittura e di resistenza
all'acqua dell'inchiostro Lamy rosso |
Chiudo questa mia discussione con il
rosso (o red). Come per il blu, la sua caratteristica principale (a parte l'ottima fluidità e scorrevolezza) è la sua
brillantezza, qui molto più accentuata, tanto che... colpisce come un pugno in un occhio! Infatti, è una colorazione talmente sgargiante da sembrare quasi fosforescente; perciò io lo uso soltanto durante le ore lavorative per evidenziare o sottolineare. Fosse stato di una tonalità un po' più scura sarebbe stato davvero perfetto anche per altri usi. Peccato solo che, come per il blu, anche questo colore abbia poca resistenza all'acqua: ancora una volta, guardando la foto a sinistra, potete notare come un po' d'acqua ha cancellato una parte della macchia rossa.
Per finire, eccovi due scansioni di un foglio scritto (e mi scuso per la mia scrittura microscopica e nervosa):
- foto a sinistra: i tre inchiostri appena recensiti alle prese (ho usato un foglio A5 Pigna) con l'incipt del libro
L'esorcista di William Peter Blatty
- foto a destra: il retro dello stesso foglio con i fenomeni
feathering (che si verifica quando un qualunque inchiostro si spande sul foglio) e
bleed through (ossia, l'inchiostro che attraversa la carta)
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