domenica 30 giugno 2019

[Recensione] Le 10 mappe che spiegano il mondo

Le 10 mappe che spiegano il mondo
di: Tim Marshall

Titolo originale: Prisoners of Geography. Ten Maps That Tell You Everything You Need to Know About Global Politics
Formato: Kindle (4963 KB)
Pagine: 286
Editore: Garzanti (8 giugno 2017)
ASIN: B0725QWJH7
Data di acquisto: 26 luglio 2018
Letto dal 22 al 30 giugno 2019

----- Sinossi -----
Per comprendere quel che accade nel mondo abbiamo sempre studiato la politica, l'economia, i trattati internazionali. Ma senza geografia, suggerisce Tim Marshall, non avremo mai il quadro complessivo degli eventi: ogni volta che i leader del mondo prendono decisioni operative, infatti, devono fare i conti con la presenza di mari e fiumi, di catene montuose e deserti. Perché il potere della Cina continua ad aumentare? Perché l'Europa non sarà mai veramente unita? Perché Putin sembra ossessionato dalla Crimea? Perché gli Stati Uniti erano destinati a diventare una superpotenza mondiale? Le risposte a queste domande, e a molte altre, risiedono nelle dieci fondamentali mappe scelte per questo libro, che descrivono il mondo dalla Russia all'America Latina, dal Medio Oriente all'Africa, dall'Europa alla Corea. Con uno stile chiaro e una prosa appassionante, Marshall racconta in che modo le caratteristiche geografiche di un paese hanno condizionato la sua forza e la sua debolezza nel corso della storia e, così facendo, prova a immaginare il futuro delle zone più calde del pianeta.

----- La mia recensione -----
"Perché pensate che i vostri valori funzionerebbero in una cultura che non conoscete?".
Libro uscito un paio d’anni fa e, perciò, in alcuni punti è già leggermente datato o superato, soprattutto dove si parla di Medio Oriente; ma vale lo stesso la pena di leggerlo (e, tra qualche anno, anche consultarlo) per capire, dal punto di vista geografico/politico, il mondo in cui viviamo... e cosa ci riserva il futuro!
Tim Marshall, espertissimo giornalista inglese di politica estera, analizza, in un modo che sia accessibile e chiaro a tutti, la situazione delle varie macro-regioni del globo terrestre partendo dalla geografia (fiumi, coste, montagne, pianure, deserti, ecc.) per spiegarci come proprio essa abbia plasmato la storia di quei territori e, di riflesso, come essa abbia plasmato la loro politica (democratica o dittatoriale che sia).
Unica nota stonata (ma basta saperlo già in partenza e non ci si pensa più): l'autore parla molto degli Stati Uniti... e li piazza (dal punto di vista dei loro interessi economici e militari) un po' ovunque.
- Voto : (5 su 5)

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giovedì 27 giugno 2019

[Recensione] Zagor. Morte sul fiume

Zagor. Morte sul fiume
di: Guido Nolitta e Gallieno Ferri

Formato: copertina rigida, 22x31 cm
Pagine: 296
Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni e copertina: Gallieno Ferri
Colori: GFB Comics
Editore: Sergio Bonelli (20 giugno 2019)
ISBN-13: 978-8869613937
Data di acquisto: 4 giugno 2019 [prenotazione]
Letto dal 24 al 27 giugno 2019

----- Sinossi -----
Due grandi classici di Zagor scritti da Guido Nolitta per i disegni di Gallieno Ferri, in una versione tutta a colori. Due storie che narrano la sfida dello Spirito con la Scure con uno dei suoi nemici più perfidi e imprevedibili: Iron-Man!
Zagor vede disconosciuta la sua autorità sulle tribù di Darkwood, in favore di un nuovo, sedicente messaggero di Manito che si fa chiamare Iron-Man e indossa un'armatura che lo rende invincibile. Zagor lo affronta, ma viene sconfitto! È davvero la fine di una leggenda? Così sembra, ma Zagor saprà far appello a tutte le sue forze per avere la meglio sul temibile avversario. Anni dopo, l'uomo, fuggito dal carcere, ritorna a Darkwood in cerca di vendetta. Aiutato da una banda di fuorilegge, cattura Zagor e lo consegna a Na-Pawa, il corrotto capo dei Cayuga, che gli infligge atroci sofferenze. Ancora una volta, lo Spirito con la Scure dovrà mettere in campo tutte le sue stupefacenti qualità...

----- La mia recensione -----
Morte sul fiume, è il quarto cartonato (i precedenti sono stati L'inferno dei vivi, Odissea americana e Il re di Darkwood) dalle dimensioni abbastanza "generose" di cui la Sergio Bonelli Editore, ultimamente, ci ha abituato... e viziato: questa volta avremo la possibilità di rivivere due storie della seconda metà degli anni '60 (la prima, infatti, è apparsa sul n. 15 ed è datata settembre 1966).
Nella prima storia, l'autorità di Zagor viene messa a dura prova dalla comparsa, tra le tribù indiane di Darkwood, di Iron-Man, un nuovo nemico apparentemente invulnerabile perché protetto da una corazza molto resistente... Tant'è vero che, già al primo scontro tra Iron-Man e lo Spirito con la Scure, il nostro eroe ha la peggio (ma nel corso della storia capiremo il perché). Nella seconda, Sam Fletcher (questo il nome di colui che si cela dietro l'armatura), fresco di evasione dal carcere, torna nella foresta di Darkwood sia per avere la sua vendetta su Zagor e sia per cercare di rubare alcuni smeraldi incastonati in un Totem.
Questo "tomo", lo avrete certamente capito, ci "mostra" uno Zagor più umano e, di conseguenza, più vulnerabile (anche se con l'inganno). Iron-man, inoltre, è stato uno dei più temibili avversari dello Spirito con la Scure... non a caso, io l'ho sempre piazzato sul gradino più basso del podio dei "villains" zagoriani (i primi due posti sono saldamente occupati da Rakosi e Kandrax).
Drammatica, e per certi versi abbastanza struggente, la sequenza in cui Cico si prostra (letteralmente) ai piedi di Iron-Man per supplicarlo di risparmiare la vita al suo amico. L'epilogo, infine, è davvero inaspettato con gli ultimi due esponenti del quartetto di "avanzi di galera" che hanno dato del filo da torcere a Zagor, Cico e Tonka che, addirittura, si "accoppano" tra di loro.
Storia bellissima, contaminata da più generi, dal ritmo molto serrato (Guido Nolitta/Sergio Bonelli e Gallieno Ferri ci sapevano fare, eccome) e, soprattutto, imbevuta di significati positivi: l'amicizia (Cico-Zagor) e la fiducia (Tonka-Zagor).
- Voto: (5 su 5)

domenica 16 giugno 2019

[Recensione] Ninfa dormiente

Ninfa dormiente
di: Ilaria Tuti

Formato: Kindle (1366 KB)
Pagine: 470
Editore: Longanesi (27 maggio 2019)
ASIN: B07QZCQWRV
Data di acquisto: prenotazione del 24 aprile 2019
Letto dal 10 al 16 giugno 2019

----- Sinossi -----
Li chiamano "cold case", e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d'improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l'inferno, ogni giorno l'inferno mi abita e mi divora. Perché c'è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l'ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.
Dopo Fiori sopra l'inferno, l'esordio italiano del 2018 più amato dai lettori, torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l'ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l'immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.

----- L'incipit del libro -----
Teresa pensa spesso alla morte. Ma non avrebbe mai immaginato che la propria sarebbe stata così. C'è qualcosa di beffardo nel fatto di non riuscire a ricordare ciò che potrebbe salvarla.
Un incendio sul punto di scoppiare, vittime che attendono di essere salvate e lei ferma, immobile.
La mente l'ha abbandonata. La confusione rende grottesco l'ultimo atto della tragedia, con quegli occhi imploranti, coppe rase di terrore, che la guardano fare l'unica cosa di cui è capace in quel momento: nulla.
Teresa morirà con l'espressione da idiota, ne è convinta. Morirà da inetta, con le braccia lungo i fianchi e lo scudo abbassato, dopo essere vissuta da guerriera.

----- La mia recensione -----
"Erano i particolari imponderabili a interessarle di più, perché sapeva che un crimine, di qualsiasi tipo, si commette sempre prima nella mente, passo dopo passo, in modo conscio o inconscio".
Per Ilaria Tuti non era facile replicare il successo dell'ottimo Fiori sopra l'inferno... ma con Ninfa dormiente, lo dico subito e senza tanti giri di parole, ci è riuscita alla grande!
Ancora una volta ritroviamo il commissario Teresa Battaglia, la sua squadra di colleghi/amici perfettamente amalgamata e con l'aggiunta di due nuovi sorprendenti innesti: Blanca ed il suo cane Smoky. Ed ancora una volta ritroviamo la location tanto cara all'autrice: il Friuli e le sue valli.
Al centro di questo nuovo e sorprendente thriller ecco le donne e le tradizioni (usi, costumi e lingua) della Val Resia. Ma anche, e soprattutto, i problemi di salute di Teresa (sempre più un'anima in pena ma sempre più determinata a far bene il suo lavoro ed a salvaguardare il suo team) ed i dubbi esistenziali dell'ispettore Massimo Marini.
Ilaria Tuti è stata molto brava sia ad ingarbugliare la fitta trama (con innocenti che sembrano colpevoli e viceversa... mamma mia!), e sia a portarci indietro nel tempo per farci rivivere i giorni della fine della Seconda guerra mondiale e gli scontri tra i partigiani ed i nazisti... infatti è da qui che parte la lunga scia di sangue che arriverà sino ai giorni nostri e porterà la nostra Teresa Battaglia ai margini dell'abisso della "memoria".
Che ve lo dico a fare... libro consigliatissimo. Anche a chi non ha letto il precedente Fiori sopra l'inferno.
- Voto: (5 su 5)

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Altri libri di Ilaria Tuti che ho letto e recensito:
- 18/02/2019: La ragazza dagli occhi di carta
- 17/04/2018: Fiori sopra l'inferno

domenica 9 giugno 2019

[Recensione] Lena e la tempesta

Lena e la tempesta
di: Alessia Gazzola

Formato: copertina rigida
Pagine: 186
Editore: Garzanti (6 maggio 2019)
ISBN-13: 978-8811608110
Data di acquisto: 25 aprile 2019 [prenotazione]
Letto dal 7 al 9 giugno 2019

----- Sinossi -----
Si dice che ciascuno di noi, nel corso della propria vita, accumuli in media tredici segreti. Di questi, solo cinque sono davvero inconfessabili. Lena ne ha soltanto uno, ma si fa sentire dentro come se ne valesse mille. E per quanto si sforzi di dimenticarlo, è inevitabile per lei ripensarci mentre dal traghetto scorge l'isola di Levura, meta del suo viaggio. Levura, frastagliata e selvaggia, dove ha passato le estati indimenticabili della sua giovinezza. Dove non ha più rimesso piede da quando aveva quindici anni. Da quando ogni cosa è cambiata. Ora suo padre le ha regalato la casa di famiglia e lei ha deciso di affittarla per dare una svolta alla sua esistenza. Perché si sente alla deriva, come una barca persa tra le onde. Perché il suo lavoro di illustratrice, che ama, è ad un vicolo cieco. Lena non sarebbe mai voluta tornare a Levura, non sarebbe mai voluta tornare tra quelle mura. Ma è l'unica possibilità che ha. Mentre apre le finestre arrugginite e il vento che sa di mare fa muovere le tende, i momenti trascorsi dell'ultima vacanza lì riaffiorano piano piano: le chiacchierate, gli schizzi d'acqua sul viso, le passeggiate sulla spiaggia. E insieme il ricordo di quel giorno impresso a fuoco nella sua mente. II suo progetto è quello di stare sull'isola solo qualche giorno, trovare degli affittuari e ricominciare altrove tutto quello che c'è da ricominciare. Eppure nulla va come aveva immaginato. Lena non sa che quei giorni che abbronzano il suo viso chiaro e delicato saranno per lei molto di più. Ancora non sa che ci si può proteggere dalle emozioni con una corazza, ma c'è sempre qualcuno pronto a scalfirla, come Tommaso l'affascinante ragazzo che giorno dopo giorno la aiuterà a capire chi vuole essere davvero. Non sa che la verità ha mille sfumature. Che nulla è davvero inconfessabile perché la colpa spesso non è dove credevamo che fosse.

----- L'incipit del libro -----
Sono su un taxi incolonnato nel traffico quando sento alla radio che, stando a un recente studio americano di psicologia, ciascun individuo, nella propria vita, accumula in media tredici segreti.
Di questi, solo cinque sono inconfessabili.
Mi sembra un numero enorme, se penso che io ne ho soltanto uno.
Ma se poi da quell'unico segreto tenuto sotto chiave ne scaturiscono altri, in maniera diretta o indiretta, e quell'eco lontana agisce come un moltiplicatore... il segreto resta sempre uno?
Il cuore inizia a pulsarmi più forte come tutte le volte in cui quel ricordo si affaccia alla memoria. È come un fetido bollore sotterraneo ben nascosto da un lastricato tirato a lucido o come il ronzio di un coleottero imprigionato al centro del torace: le mie metafore sull'argomento sono pressoché infinite. La mia analista junghiana sosteneva che l'acuto simbolismo del mio linguaggio fosse conseguenza diretta di un magma emotivo. Ma alla fine, un paio di mesi fa, ho piantato in asso anche l'analisi, come del resto pianto in asso un po' tutto. Sempre secondo quella psicologa, nessun pensiero che attraversa la mente lo fa per caso. Non è che una riflessione, o un ricordo, sbagliano strada. Se imboccano un sentiero c'è sempre una ragione ben precisa.

----- La mia recensione -----
"Ho quasi trent'anni e una vita fatta di cocci che non riesco a rimettere a posto. È arrivato il momento di fermarmi e di guardare in faccia cosa o chi mi impedisce di farlo".
Alessia Gazzola, archiviate le (dis)avventure di Alice Allevi, ci presenta una nuova "amica": Lena Santoruvo, disegnatrice introversa e scontrosa... ma non giudicatela subito male: leggendo il libro capirete il perché di questo suo atteggiamento.
Lena e la tempesta è una storia molto moderna e con un argomento molto attuale e delicato (la violenza sessuale) ma, e qui sta tutta la bravura della Gazzola, narrato con estrema sensibilità.
Spettacolare la descrizione di Levura... in certi passaggi ho davvero avvertito il profumo dei limoni, del rosmarino e del mare siciliano. E sarei anche pronto a partire per Levura... se non fosse che stiamo parlando di un'isola inventata di sana pianta dalla stessa scrittrice.
Tuttavia, per quanto mi riguarda, le note positive finiscono qui!
Chi segue il mio blog saprà già che al sottoscritto piacciono i gialli ed i thriller. La trama di Lena e la tempesta, invece, è troppo piatta e senza alcuno scossone; cominci a leggere il libro (comunque scritto in modo impeccabile) ed arrivi all'ultima pagina senza neanche accorgertene. Dei personaggi l'unico che ha riscosso il mio apprezzamento è Tommaso: caratterizzato e descritto molto bene. Il rovescio della medaglia è dato dalla madre di Lena: antipatica ed egoista.
Insomma, per la prima volta non promuovo (ma neanche boccio, sia chiaro) un lavoro di Alessia Gazzola: con Alice Allevi mi aveva abituato molto bene e passare da un personaggio ad un altro, per me, è stato abbastanza traumatizzante.
- Voto: (3 su 5)

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Le mie recensioni dei libri della saga dell'Allieva:
- L'allieva (letto ma non recensito)
- Un segreto non è per sempre (letto ma non recensito)
Sindrome da cuore in sospeso
Un regalo inatteso (ebook)
Le ossa della principessa
Una lunga estate crudele
Un po' di follia in primavera
Arabesque
- Il ladro gentiluomo
Della stessa autrice: Non è la fine del mondo

giovedì 6 giugno 2019

[Recensione] Il gioco del trono

Il gioco del trono. Cronache del ghiaccio e del fuoco, tomo 1
di: George R. R. Martin

----- Il trono di spade (vol. 1)
Formato: copertina flessibile
Pagine: 425
Editore: Mondadori; 1 edizione (22 marzo 2016)
ISBN-13: 978-8804662136
Data di acquisto: 21 maggio 2019
Letto dal 24 al 30 maggio
"Ogni nobile Casa aveva un motto. Motti di famiglia, punti di riferimento, invocazioni di speranza. Frasi che parlavano di onore e gloria, promettevano lealtà e verità, giuravano fede e coraggio. Gli Stark erano diversi. L'inverno sta arrivando: questo era il loro motto. Strana gente, questi uomini del Nord".
In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord la Barriera, una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei, sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita o il sonno a chi ha la mala di incontrarli?

----- Il grande inverno (vol. 2)
Formato: copertina flessibile
Pagine: 437
Editore: Mondadori (22 marzo 2016)
ISBN-13: 978-8804662129
Data di acquisto: 21 maggio 2019
Letto dal 30 maggio al 6 giugno 2019
"Quando si gioca al gioco del trono, o si vince o si muore. Non esistono terre di nessuno".
Nella terra dove le stagioni possono durare intere generazioni, divampa la guerra tra la bella e corrotta regina Cersei Lannister e i lord dei Sette Regni fedeli ai coraggiosi signori di Grande Inverno. Intanto, nelle grandi pianure orientali, la principessa Daenerys Targaryen, ultima discendente della dinastia del Drago, si prepara con i suoi poteri straordinari alla riconquista del regno dei suoi avi. Ma la vera minaccia sono gli Estranei che avanzano da nord, esseri misteriosi, per secoli ritenuti a torto frutto della fantasia. Odiano la vita, il fuoco, il calore, l'estate, perché essi sono la morte, il freddo, il ghiaccio e l'inverno. La fine dell'estate è vicina e solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre...

----- La mia recensione -----
Visto che entrambi i volumi formano un unico tomo (il primo: Il gioco del trono) delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, ne faccio un'unica recensione... e senza aver visto la serie televisiva "Il trono di spade".
Opera monumentale e colossale ma che, nonostante la complessità di argomenti e ambientazione, si lascia leggere con facilità... e il merito va anche ai capitoli brevi, con ognuno di essi "dedicato" ad un diverso personaggio, in modo da avere un diverso punto di vista. E a proposito dei (tanti) personaggi: non affezionatevi troppo a loro, perché sul più bello... quello vi muore tra atroci sofferenze!
La storia in questi primi due volumi è davvero affascinante... Personaggi che sembrano buttati lì quasi a casaccio e poi dimenticati, alla fine ritornano come perni centrali per il prosieguo della storia. Ogni minimo dettaglio è fondamentale ed ogni frase può racchiudere risvolti inaspettati. Tuttavia, non aspettatevi un protagonista principale. Se il titolo della saga è Le cronache del ghiaccio e del fuoco vorrà pur dire qualcosa... ed infatti, i protagonisti non sono i protagonisti (scusate il gioco di parole), ma le cronache degli eventi. La scrittura di George Martin, inoltre, ha uno stile abbastanza interessante e molti già lo paragonano ad un Dickens dei giorni nostri. Francamente, non avendo letto nessun'altra sua opera, io non ho i mezzi per azzardare un paragone... ma di sicuro Martin è un grande affabulatore (detto in modo positivo).
Da quello che ho sin qui scritto è evidente che andrò avanti con la saga (ho già comprato i volumi 3 e 4) ed anzi, ve la consiglio caldamente.
- Voto:  (5 su 5)